Il PERCHÉ dell’alluvione in Emilia Romagna: lo abbiamo chiesto al geologo Paride Colasante | Oltre la Meteo

Ormai gli effetti che ha avuto la devastante alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna li sappiamo tutti ma le motivazioni forse no, e aldilà di quelle meteorologiche che vi abbiamo ampiamente spiegato anche prima dell’evento,  mettendovi in guardia sui possibili effetti di un così profondo ciclone mediterraneo, é importante conoscere perché ció é avvenuto proprio in quel territorio e perché in queste proporzioni.
Lo abbiamo chiesto a Paride Colasante, geologo esperto in queste dinamiche che ha finalmente fatto chiarezza sull’argomento:

La Pianura Padana è un bacino sedimentario subsidente compreso tra le Alpi e l’Appennino. Le spinte tettoniche tra le due catene montuose hanno creato e alimentato una subsidenza naturale. In termini pratici, l’Appennino si solleva e la pianura si abbassa come è possibile notare nella figura sottostante. (Figura 1)

Fig. 1 Schema abbassamento/innalzamento Appennino-Pianura

All’interno della pianura stessa abbiamo dei livelli di abbassamento differenti con accumuli di sedimento differenti. Nei bacini sedimentari, il fenomeno naturale della subsidenza viene compensato dall’accumulo di sedimenti trasportati dal corso dei fiumi; nel caso delle pianure alluvionali proprio come quella dell’Emilia Romagna l’accumulo di sedimenti avviene durante le alluvioni: le esondazioni tendono ad interessare le zone con subsidenza più elevata tale da riequilibrare il piano topografico precedentemente depresso.

Fino a pochi secoli fa, le esondazioni erano un fenomeno molto frequente e ampie aree della pianura erano perennemente allagate; grandi opere di bonifica e arginature dei corsi fluviali, hanno permesso di drenare e mantenere asciutto centinaia di chilometri quadrati della pianura stessa.

Tutto questo preambolo è per sottolineare la fragilità idrogeologica pregressa delle zone interessate dal disastro qualche giorno fa, testimoniata anche dalla mappa di pericolosità da frana e idraulica (PAI) pubblicata dall’ISPRA già dal 2017, con i valori di pericolosità idraulica più elevata, da media ad elevata in concomitanza della Pianura Padana. (Figura 2)

Fig. 2 Mappa pericolosità da frana e idraulica

Ma come mai l’alluvione avvenuta qualche giorno fa è stata molto più violenta rispetto a quella di inizio mese?

Le cause sono molteplici: i terreni, con le abbandonanti piogge cadute ad inizio maggio, diventando saturi non hanno più la capacità di far filtrare l’acqua, quindi tutto ciò che cade non si infiltra ma scorre in superficie allagando tutto ciò che si trova intorno, città e paesi; inoltre le pianure alluvionali come la Pianura Padana sono composte da un’alternanza di terreni argillosi, limoso-sabbiosi; l’argilla ha un comportamento impermeabile tale da non permettere l’acqua di infiltrarsi rimanendo in superficie. La cattiva gestione e pianificazione del territorio, la mancata manutenzione e pulizia del corso dei fiumi unita alle cause descritte precedentemente forniscono un quadro ben delineato sulle cause per cui sia avvenuta l’alluvione.

Quali potrebbero essere le soluzioni future tali da cercar di arginare il problema?

Investire sulla pianificazione territoriale seguendo le normative vigenti, manutenzione del territorio e opere di mitigazione del rischio idraulico come per esempio vasche di laminazione.

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